“Quello che non vorresti mai leggere, e invece lo leggi. E ti cambia il respiro.”
Quello che non volevo sentire…
Quello che avrei voluto rimandare all’infinito…
E invece è arrivato.
Con la freddezza di un messaggino WhatsApp.
Sì, proprio così: un esito istologico comunicato via WhatsApp, come fosse la lista della spesa o un meme da condividere.
Una notizia che meriterebbe silenzio, tatto, voce. Invece: bing, notifica, gelo.
È dura, amici miei.
Sembra che mi tocchi una lunga strada da percorrere.
E sinceramente, spero con tutto il cuore che non sia tutta in salita… perché oggi, così come mi sento ora, moralmente non so se avrò il fiato per arrivare in cima.
Mi sto sforzando di non crollare.
Mi ripeto che il coraggio non è non avere paura, ma affrontarla anche quando tremi dentro.
Ma lasciatemelo dire: oggi il mio coraggio è in mutua.
C’è una parte di me che vorrebbe scomparire per un po’, spegnere il mondo, mettere in pausa tutto.
E poi ce n’è un’altra, testarda, che mi sussurra: “non è finita, la salita forse ti mostrerà orizzonti che nemmeno immagini…”
A chi sta affrontando battaglie simili alla mia: vi stringo forte.
A chi mi vorrà restare accanto: grazie, di cuore.
Non so dove mi porterà questa strada, ma una cosa è certa: non la farò fingendo di stare bene, ma affrontandola per quella che è. Con le mie fragilità , i miei silenzi e, quando possibile, con un sorriso vero.
Oggi niente frasi ironiche.
Oggi solo la cruda verità .
Ma anche nei giorni più duri, questo diario resta aperto.
Perché scrivere è il mio modo di non perdere il filo, di tenermi aggrappato alla vita.
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