venerdì 19 settembre 2025

📝 Diario di bordo n°41 – Settembre 2025

📝 Diario di bordo n°41 – Settembre 2025
"L’uomo di mare ritorna a casa".

Oggi va alla grande, oggi mi sento benissimo.
E no, non è un miracolo della scienza né un’improvvisa illuminazione zen. È che finalmente sono tornato al mare. Per chi, come me, è nato con la salsedine nelle vene e il rumore delle onde nelle orecchie, stare lontano dal mare è come togliere a un pugliese la focaccia calda: una crudeltà insopportabile.

Quest’estate, per le note vicissitudini cliniche e per le mie battaglie parallele tra chemio, referti e ospedali, non ero ancora riuscito a mettere piede sulla sabbia. E vi assicuro, non è stato facile. È come se a un pesce gli togli l’acqua e poi gli chiedi di sorridere: prova tu!

Ma stamattina l’impresa è riuscita. Eccomi lì, come un naufrago che finalmente tocca terra: i piedi affondati nella sabbia dorata, la pelle che riscopre l’abbraccio del sole, e soprattutto quell’acqua cristallina del nostro amato Ionio che ti avvolge e ti dice: “Bentornato, sei di nuovo a casa”.

Le ferite sul mio corpo? Non potevano chiedere di meglio: il sale che brucia ma cura, la temperatura perfetta che ti culla, il sole che ti scalda come una carezza di madre. Tutto torna al suo posto, e per un attimo anche i pensieri si lasciano andare, come barche al largo.

E allora mi chiedo: ma se basta il mare per rimettere in moto la vita, perché abbiamo lasciato che questo mare, che questa terra, venissero avvelenati da decenni di fumi e promesse mancate? Perché la politica continua a litigare come due bambini sull’altalena, mentre intorno le persone si ammalano, soffrono e cercano solo un po’ di normalità?

La verità è che non possiamo più permetterci di restare spettatori. Abbiamo il diritto – e il dovere – di difendere con la nostra determinazione la salute di ognuno di noi, di Taranto come di Statte, troppo spesso dimenticata ma colpita quanto il quartiere Tamburi.

Oggi il mare mi ha insegnato di nuovo una cosa semplice ma potente: la vita va difesa, curata e amata. Proprio come questo Ionio che ci regala bellezza ogni giorno, anche quando lo dimentichiamo.
E allora, amici, rivendichiamo la nostra umanità, pretendiamo meno chiacchiere e più fatti, meno conflitti e più soluzioni. Perché se il mare sa guarire, noi cittadini possiamo salvare questa terra. Basta volerlo davvero.

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