▪️Origine e significato del termine "Maranza"
Il termine nasce nel nord Italia, in particolare nelle periferie di Milano e Torino, ma si è diffuso rapidamente in tutta la penisola, fino ad arrivare anche nelle scuole e nelle piazze di città più piccole. L’etimologia non è certa, ma sembra derivare da un’espressione milanese utilizzata per descrivere ragazzi di periferia con atteggiamenti spacconi, vestiti con abbigliamento appariscente e spesso coinvolti in episodi di microcriminalità.
I Maranza sono generalmente giovani tra i 13 e i 20 anni, spesso di origine mista o appartenenti a classi sociali più basse, che si aggregano in gruppi caratterizzati da un forte senso di appartenenza. Il loro stile è influenzato dalle sottoculture trap e hip-hop, con abbigliamento vistoso, tute Adidas, Nike o Lacoste, sneakers costose e cappellini da baseball calati sugli occhi. Il loro linguaggio è un mix tra slang giovanile, termini di origine straniera e riferimenti al mondo della strada.
▪️I Maranza: ribellione o disagio?
Definire i Maranza solo come una moda sarebbe riduttivo. Il fenomeno è strettamente legato a un disagio giovanile più profondo, che trova espressione in comportamenti provocatori, atteggiamenti di sfida verso l’autorità e, in alcuni casi, atti di vandalismo o piccola criminalità.
Molti giovani Maranza provengono da contesti difficili: famiglie fragili, scuole con alti tassi di dispersione scolastica, quartieri privi di opportunità di crescita. La loro ribellione spesso non ha uno scopo politico o sociale, ma è piuttosto un’espressione di frustrazione e di ricerca di riconoscimento all’interno di un gruppo. I social media hanno amplificato il fenomeno, rendendo virali video in cui questi giovani si esibiscono in atteggiamenti provocatori, risse, gare di motorini o balli di gruppo in strada.
▪️Una moda pericolosa?
Il problema dei Maranza non è tanto l’abbigliamento o lo stile di vita, quanto il messaggio che veicolano.
Per molti ragazzi più giovani, i Maranza rappresentano un modello di successo alternativo a quello tradizionale, basato sullo studio e sul lavoro.
Il rischio è che questa subcultura diventi un trampolino verso forme di devianza più serie, come lo spaccio di droga, la violenza di gruppo o l’adesione a vere e proprie gang.
Molti adulti vedono in loro semplicemente un fastidio, una manifestazione di maleducazione e inciviltà. Ma ignorare il fenomeno o reprimerlo senza comprenderne le cause profonde significa lasciare che si radicalizzi e diventi ancora più difficile da gestire.
▪️Come rispondere al fenomeno?
Affrontare il fenomeno dei Maranza non significa solo aumentare la sorveglianza o reprimere i comportamenti devianti, ma piuttosto offrire ai giovani alternative reali. Investire in spazi di aggregazione sani, potenziare il ruolo delle scuole, dei centri sportivi e delle associazioni giovanili può aiutare a dare ai ragazzi un senso di appartenenza diverso da quello offerto dalla subcultura Maranza.
Inoltre, è fondamentale capire che dietro la maschera dello spavaldo spesso si nasconde un ragazzo che cerca attenzione, rispetto e un posto nel mondo.
Parlare con loro, coinvolgerli in attività costruttive e mostrare modelli positivi può essere più efficace di qualsiasi repressione.
I Maranza sono il sintomo di un problema più grande: la mancanza di punti di riferimento e di opportunità per molti giovani.
Ridurre il fenomeno a una semplice moda giovanile sarebbe ingenuo, così come demonizzarlo senza affrontarne le cause.
La vera domanda non è se i Maranza siano un problema, ma cosa dice di noi, come società, il fatto che sempre più giovani scelgano di identificarsi in questa subcultura.
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