venerdì 22 agosto 2025

📝 Diario di bordo n°30 – Agosto 2025

📝 Diario di bordo n°30 – Agosto 2025
Il macigno che chiamano "asset".

Dicono che la ex ILVA è un asset strategico nazionale. Una colonna portante per l’Italia, senza la quale l’intero Paese crollerebbe come un castello di carte. Una favola patriottica buona per i comunicati stampa.
Eppure lo stesso Stato, che la definisce “strategica”, fa di tutto per venderla. Strategica per chi, allora? Per il Paese o per i bilanci dello Stato che non sa più dove metterla? Perché se è davvero così vitale, non si capisce il teatrino delle aste andate deserte, delle cordate fantasma, degli imprenditori che scappano appena vedono i conti e i costi ambientali. Nessuno vuole prendersi la patata bollente.
Il paradosso è questo: se fosse un asset davvero strategico, lo Stato la terrebbe stretta e ci investirebbe. Invece la tratta come un pacco indesiderato che gira da un corridoio all’altro, sperando che qualcuno abbia la dabbenaggine di firmare l’accettazione. Ma la raccomandata resta lì, nessuno la ritira.
Il gioco è scoperto: lo chiamano strategico solo per giustificare commissariamenti infiniti, deroghe su deroghe, soldi pubblici a pioggia. Una strategia, sì… ma per scaricare sulla collettività i costi sanitari, sociali e ambientali.
Le gare deserte raccontano una verità che i proclami non possono coprire: l’ex ILVA non è un asset, è un macigno. Non c’è più alcun “valore strategico”, se non quello di ricordarci che per decenni Taranto è stata sacrificata sull’altare di un’industria che oggi non vuole nessuno.
E allora la domanda resta lì, pungente: se è davvero strategica, perché venderla? E se non lo è, perché continuare a ingannarci con questo teatrino di bandi deserti e proclami roboanti?
Forse la vera strategia è una sola: guadagnare tempo, mentre i tarantini continuano a pagare con la salute e col futuro dei loro figli.

Alla fine il bluff è chiaro: la ex ILVA è “strategica” solo per la carriera di qualche politico che la brandisce come una clava elettorale. Per l’Italia è un peso, per Taranto una condanna, per i governi ... il gioco dell'oca. 
Strategico sì… ma solo per chi campa di slogan.

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