"Temptation Taranto – falò di finzione"
A Taranto va in scena una tragicommedia che ormai non fa più nemmeno ridere. Il titolo? “Tutti contro tutti – special edition”. La regia è collettiva: ognuno recita il proprio copione, rigorosamente scollegato da quello degli altri, e nessuno, ma proprio nessuno, sembra voler affrontare la vera questione: l’ex ILVA.
C’è da prepararsi a un altro appuntamento cruciale, fissato per il 12 agosto. Una data che dovrebbe scuotere coscienze e smuovere montagne di responsabilità. E invece… niente. Silenzio. Sparsi qua e là, tra social e interviste, molti dei nostri politicanti locali si esercitano nell’antica arte del dribbling istituzionale. L’unica partita che giocano è quella del non detti, del non visti e del non presenti. Alcuni sono talmente bravi a non nominare l’ILVA che se li cerchi per strada ti passano accanto come se fossero personaggi non giocanti di un videogioco: stanno lì, ma non servono a nulla.
Poi c’è chi, nella penombra del palcoscenico, riappare all’improvviso, giusto il tempo per lanciare invettive da teatrino contro l'avversario del momento, magari su argomenti che oggi, francamente, interessano meno di una zanzara a dicembre. Ma va bene così: ognuno ha il suo piccolo falò, il suo momento di confronto. Anzi, verrebbe da dire: confrontino. Si sbraitano addosso come in una puntata di Temptation Island, ma senza neanche la passione finta. Solo tanto, tantissimo vuoto politico.
Nel frattempo, la città aspetta risposte, gli operai aspettano risposte. Vere. E non selfie con le felpe, dirette Facebook autoreferenziali o comunicati stampa che sembrano generati da un algoritmo del “nulla cosmico”. Taranto ha bisogno di coraggio, non di acrobati da palazzo o mimi istituzionali.
La questione ILVA è troppo grande per le spalle piccole di chi si limita a sopravvivere nel teatrino locale. E chi non sa decidere da che parte stare, faccia un passo indietro. O almeno taccia.
Perché qui non si gioca con le emozioni dei telespettatori, ma con la salute, il futuro e la vita reale di una comunità intera.
Intanto la comunità continua ad osservare, a documentarsi e – se serve – a sputare l’ironia amara di chi, stanco di sentirsi spettatore, vorrebbe finalmente salire sul palco a riscrivere il copione.
🎭 P.S. Se qualcuno cerca i veri protagonisti, li trova a studiare e documentarsi, li trova in piazza a protestare, per mettere in salvo i figli di domani. Altro che falò. Qui si accendono speranze.
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