Un racconto tra l’assurdo e il tragicomico, con una punta di Fantozzi e una dose intera di quell’ironia che sa sopravvivere anche quando la sanità pubblica ti dà appuntamento… con l’eternità .
“La visita cardiologica e il viaggio nel tempo”.
Qualche settimana fa, carico di speranza e con la potenza del mio nuovissimo codice 048 — quello che dovrebbe aprirti le porte della sanità pubblica come Mosè con il Mar Rosso — mi siedo alla scrivania, apro il portatile e accedo al celebre portale “Puglia Salute”.
Obiettivo: prenotare una visita cardiologica.
Inserisco tutti i dati, codice fiscale, esenzione, magari pure l’oroscopo, e...
✨MAGIA!✨
Compare una disponibilità per il 21 luglio presso l’ospedale di Grottaglie.
"Ma guarda un po’!", esclamo tra me e me, quasi commosso.
Altro che liste d’attesa eterne… stavolta ho avuto culo!
(Scusate il francesismo, ma quando ci vuole, ci vuole).
Prenoto online, stampo la ricevuta con la stessa fierezza di uno che ha appena ricevuto il passaporto per la Svizzera… sanitaria.
Per una volta, niente strutture private, niente bonifici, niente vendite di organi su eBay per potermi curare.
E oggi eccoci qui.
21 luglio.
Mi sveglio, doccia, barba, deodorante sotto le ascelle (che non si sa mai).
Ore 10:00, salgo in macchina con Google Maps in modalità “eroico”.
Mezz’ora dopo sono a Grottaglie, girovago 15 minuti per trovare parcheggio — perché l’ospedale è giustamente circondato da un deserto... tranne che per i parcheggi, dove c'è la densità di Tokyo.
Entro nel reparto.
Sala d’attesa piena di anime pazienti — nel vero senso della parola.
Chiedo come segnalare la mia presenza.
“Attenda… prima o poi qualcuno uscirà ”, mi dicono con lo stesso tono con cui si descrive l’apparizione della Madonna a Lourdes.
Finalmente si apre una porta.
Scatta il riflesso da Usain Bolt:
consegno orgogliosamente la prenotazione.
Un’infermiera gentile la prende e mi dice che ci sono solo due pazienti prima di me.
Bene! Penso. Stavolta fila tutto liscio.
Ma...
Plot twist.
Una seconda infermiera esce dalla stanza e chiede con tono solenne:
“Chi è il signor Pugliese?”
Eccomi! Dico io, col sorriso del bambino a cui stanno per dare il gelato.
“Signor Pugliese, vede... il giorno è corretto, il mese anche... ma purtroppo l’anno è sbagliato: la sua prenotazione è per il 21 luglio 2026”.
DUEMILAVENTISEI !!!
In quel momento ho visto la mia anima separarsi dal corpo e dirigersi verso il distributore automatico per cercare conforto in una crostatina del 2019.
Mi sentivo come Fantozzi davanti alla visita col professor Kranz, con in sottofondo un coro di “TAA-TA-TA-TAAA”.
Mestamente, sono tornato a casa.
Muto. Sconfitto. Un uomo. Un 048. Ma soprattutto… un viaggiatore del tempo.
Forse dovrei cominciare a prenotare anche la colonoscopia del 2030, che non si sa mai.
E quindi, miei cari lettori di disavventure sanitarie:
alla fine mi sa che toccherà di nuovo pagare di tasca mia, come sempre, perché tra le liste d’attesa e le speranze disilluse, qui il cuore rischia di scoppiare prima di essere visitato.
Ma attenzione, perché noi non molliamo!
Anzi, la prossima volta magari provo a prenotare con una DeLorean.
O con Doc di Ritorno al Futuro al centralino.
Nel frattempo…
resistiamo, ridiamo, ci curiamo — quando ci riescono — e continuiamo a raccontarla, perché la risata, anche quella amara, è pur sempre medicina.
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