Il trumpismo stà rappresentando una frattura profonda nei valori tradizionali della democrazia liberale, trasformandoli in qualcosa di più fluido, populista e, in molti casi, autoritario. Il fenomeno non riguarda solo gli Stati Uniti, ma ha contagiato molte altre democrazie occidentali, Italia compresa.
▪️Cosa ha sciolto il trumpismo?
La democrazia liberale si fonda su principi come lo stato di diritto, il rispetto delle istituzioni, la separazione dei poteri e il pluralismo. Il trumpismo, invece, ha promosso una visione diversa:
Disprezzo per le istituzioni democratiche → Trump ha costantemente attaccato i media, il sistema giudiziario e il Congresso, diffondendo la narrativa della "deep state" e della frode elettorale inesistente.
Nazionalismo e demagogia → Il concetto di "America First" ha favorito un isolazionismo miope e un disprezzo per la cooperazione internazionale.
Rifiuto del concetto di verità → Le fake news, le "alternative facts" e il negazionismo di ogni tipo hanno minato il concetto stesso di dibattito basato su fatti.
Populismo senza regole → Ha promosso un leaderismo carismatico che supera i limiti istituzionali, alimentando la cultura della guerra perenne contro nemici interni ed esterni.
▪️L’effetto a livello globale
Il trumpismo non è un'eccezione americana. Movimenti simili hanno attecchito in Europa e in America Latina, con leader che si ispirano al suo modello, da Bolsonaro in Brasile a Meloni e Salvini in Italia, fino ai governi ultraconservatori in Polonia e Ungheria.
Anche in Italia, la destra sta adottando questa retorica, puntando su un nazionalismo nostalgico, attacchi alla magistratura e una narrazione "contro le élite". Il tutto mentre le sinistre fanno fatica a ricostruire un'identità chiara e un'alternativa convincente.
▪️È possibile tornare alla democrazia liberale?
Non sarà facile. Il trumpismo ha sdoganato atteggiamenti autoritari che resteranno anche dopo di lui. Tuttavia, la storia insegna che le società possono rigenerarsi:
Servono movimenti di resistenza civile e culturale.
La sinistra deve tornare a parlare alle persone, senza paura di contrastare apertamente il populismo.
È necessaria un’informazione libera e autorevole che combatta la disinformazione.
Il rischio è che, se non si costruisce un’alternativa forte, la democrazia liberale continuerà a sciogliersi, lasciando spazio a un'era di leaderismo populista e democrazia illiberale.