domenica 7 luglio 2024

La sindrome della piccola fiammiferaia social

📝 La sindrome della "Piccola Fiammiferaia Social" è proprio il massimo del melodramma contemporaneo, una vera e propria opera d'arte del vittimismo digitale. 
C’è sempre quell’amico/a su Facebook o Instagram che sembra essere uscito da una telenovela sudamericana degli anni '90, con una vita che è un’infinita catena di tragedie o sofferenze personali da condividere con il mondo. Ogni post, ogni storia, ogni selfie con l'aria afflitta è un fiammifero acceso, un SOS lanciato nell'etere per ottenere quei tanto agognati like e commenti di consolazione.

Immagina la scena: la nostra Piccola Fiammiferaia Social si sveglia al mattino presto per andare a lavorare e, con la stessa dedizione di un attore premio Oscar, si prepara per il suo ruolo quotidiano. Il feed si riempie di foto in bianco e nero, perché il colore è troppo mainstream per chi vive in un perenne stato di sofferenza. “Nessuno capisce il mio dolore, la mia sofferenza...”, scrive con la stessa intensità di un filosofo esistenzialista, accompagnato da una foto in cui è perfettamente truccata e con una posa da copertina di Vogue.

La sindrome della Piccola Fiammiferaia Social è un’arte di recitazione degna del teatro greco, con drammi sempre più esagerati. “Oggi il mio cuore è in frantumi”, lamenta, mentre il viso appare incorniciato da lacrime di coccodrillo digitali. “Mi sento sola in mezzo a tutti”, proclama, con un video in slow motion che sembra il trailer di un film d'autore. Il tutto condito con la colonna sonora più strappalacrime che si possa immaginare.

Ma dietro questo spettacolo da baraccone c’è la disperata ricerca di approvazione e consensi. Ogni like, ogni commento di supporto è un piccolo fiammifero che illumina, per un istante, il buio della loro esistenza socialmente costruita. E così, tra post lamentosi e storie drammatiche, la Piccola Fiammiferaia Social si alimenta di attenzioni temporanee, bisognosa di conferme come un naufrago è bisognoso di terra.

Noi, spettatori di questo teatro dell’assurdo, a volte ci lasciamo prendere dalla compassione, altre volte ci viene da ridere per la palese mancanza di autenticità. Ma mentre scorriamo i loro post, un mix di scherno e curiosità, dobbiamo ricordare che dietro ogni fiammifero c’è una persona che, forse, sta cercando qualcosa di più di un semplice like. 

Alla fine, la Piccola Fiammiferaia Social è il prodotto di un mondo ossessionato dalle apparenze, dove la connessione virtuale ha sostituito quella reale. E mentre noi ci godiamo lo spettacolo, con il nostro sarcasmo ben affilato e il popcorn in mano, non possiamo fare a meno di pensare che forse, in questo grande circo dei social, siamo tutti un po’ fiammiferaie in cerca di un briciolo di calore digitale.
Forse ... 🤔🙄

#facebookviral #piccolafiammiferaia #social

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